STORIA del TAVOLO


LA STORIA DEL TAVOLO


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Certamente il tavolo venne utilizzato sin dall'Homo Sapiens, ma è solo con gli Egizi che assunse la forma ed il ruolo che conosciamo. 

ETA' GRECO-ROMANA



Tavolino con figure intagliate.
 Ercolano
La forma più antica di tavolo, secondo la nostra concezione, pare di provenienza greca,
su tre piedi, diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. Molta fantasia appariva nella forma dei supporti,
generalmente a zampe d’animale, 
ma anche con figure umane. 
I tavoli erano di legno, di marmo, di bronzo.

In Egitto e in Babilonia era anche in uso un tipo, 
generalmente rettangolare, a quattro zampe. 

Da questo derivò il tavolo in uso specialmente a Roma, con le gambe riunite a due a due, molto ornate.
Quelli di legno raro, thuia o cedro, erano detti "mensae citreae" ed erano arricchiti da piedi d’avorio, d’oro, d’argento, di rame argentato, di bronzo e incrostati di pietre preziose.
Generalmente veniva coperto da tovaglia o tappeto, e veniva smontato e riposto dopo il pasto; consisteva di un asse nudo e stretto, posato su sostegni, per lo più tre. Nel 14° sec. si diffusero i tavoli muniti di due ritti quadrangolari, terminanti, in basso, in un doppio piede a forma di mensola rovesciata. In seguito, assunse forme sempre più ricercate, adeguandosi agli stili del tempo.

ETA' RINASCIMENTALE

Con l’avvento del Rinascimento, iniziano i primi veri ed eleganti accorgimenti:
tavolo Barocco XVI sec
Tavolo Barocco fiorentino
  • le gambe vengono finemente scolpite, ricordiamo ad esempio tavoli a zampa di leone, a chimera, a foglia d’acanto, ecc., e tavoli a  forma architettonica, a balaustro;               
  • uso dell'intarsio di vari legni,          a disegnare figure, paesaggi a trompe-l'oeil; applicazione di pastiglia dorata con motivi a ghirlanda, rosoni, mascheroni.
Bisogna arrivare nel periodo barocco per riscoprire le forme più fantasiose, quando si va alla ricerca degli effetti cromatici, sia attraverso la  pittura, sia mediante applicazioni di materie diverse.


ETA' SETTECENTESCA

In Francia si diffuse lo stile Luigi XV tra il 1720 e il 1760 e fu una vera e propria rivoluzione nell'arredamento.
Prese ispirazione dal Rococò italiano e tedesco, ma seppe assumere caratteristiche uniche e distintive.

Scrittoio francese in bois de rose con decori in bronzo

La predilezione per le strutture esili e leggere, riccamente decorate con addobbi, festoni e dorature, la commistione tra le arti figurative, le forme sinuose e asimmetriche erano gli elementi dell'espressione artistica di un'aristocrazia che si sentiva giunta al termine della sua funzione storica eppure non si rassegnava al declino, ma preferiva fuggire la realtà rifugiandosi in un mondo fittizio in cui regnassero la serenità e la leggerezza.



I tavoli in stile Luigi XV


Si fabbricavano tavoli per gli usi più svariati: per pranzare – sembra banale ma fino al '700 non era previsto il tavolo da pranzo -, ma anche per la lettura, per dipingere, per riporre candelabri, specchietti, sigari, tazze di tè e caffè in salotto, tavolini da gioco per le carte e gli scacchi, comodini. 
Furono creati tavoli e scrivanie con meccanismi e congegni che permettevano di trasformarli in base ai diversi utilizzi.

L’Inghilterra nel XVIII secolo presenta tavoli a cancello con gambe incernierate il cui piano diviso a metà si ribalta oppure a nido, con tavolini sempre più piccoli all’interno. 

XX SECOLO

In Italia, intorno al XX secolo, si diffusero tavoli di varia tipologia, dallo scrittoio alla scrivania al leggio, al tavolo tondo, ovale ecc. Per influenza orientale, nell’arredamento occidentale entra anche l’uso del tavolo basso collocato davanti a divani o poltrone.

FUTURO

lastra di vetro inserita nel legno
pietra ametista con cristallo



struttura di diamanti
rami incastonati

motore di un jet
erba

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